Ghost of Tsushima Director’s Cut: quando l’accessibilità diventa parte del viaggio
- Daniele Scibetta

- 18 nov
- Tempo di lettura: 4 min
Se vi siete imbattuti nel trailer di Ghost of Yotei e siete rimasti affascinati dal suo gameplay, allora non potete assolutamente perdervi il capitolo “padre”: Ghost of Tsushima, firmato Sucker Punch, un viaggio epico nel Giappone feudale, tra onore, vendetta e libertà, che ha gettato le basi per quella che oggi è la sua eredità spirituale.

‘’Screenshot di Ghost of Tsushima Director’s Cut, © Sucker Punch Productions/Nixxes Software’’
Il grande esercito mongolo ha invaso l’isola giapponese Tsushima e sterminato l’esercito giapponese, pronto a conquistare la terra del Sol Levante e unificarne finalmente il potere. Jin Sakai, samurai appartenente allo shogunato, dovrà raccogliere quanti più aiuti possibili e cercare di allontanare i mongoli dalla propria isola in quello che sarà un viaggio tortuoso fatto di amicizie perse, altre acquisite, e difficili decisioni da prendere: manterrà l’onore dello shogunato come un vero samurai o abbraccerà la via dello Spettro e farà di tutto pur di scacciare i mongoli del Khan? Non resta che prendere in mano il pad e scoprirlo voi stessi.
Sucker Punch — già celebre per le saghe Sly Cooper e inFAMOUS — questa volta ci trasporta nel Giappone feudale con Ghost of Tsushima, un action in terza persona open world, visivamente mozzafiato e dal taglio cinematografico che richiama il grande cinema orientale: paesaggi sconfinati, venti che accarezzano i campi di grano e duelli carichi di tensione. Nei panni di Jin Sakai, il giocatore può affrontare i nemici scegliendo tra diversi stili e approcci: il tradizionale del samurai — con duelli leali e tecniche di spada precise — oppure approcci più furtivi e subdoli propri della via dello Spettro come imboscate, assassinii silenziosi e l’uso di strumenti tipici dei ninja.

‘’Screenshot di Ghost of Tsushima Director’s Cut, © Sucker Punch Productions/Nixxes Software’’
Accessibilità e controlli
Dopo un’analisi delle meccaniche di base, passiamo al cuore dell’articolo: l’accessibilità.
Sin dal lancio su PS4, Ghost of Tsushima ha ricevuto numerosi aggiornamenti, molti dei quali dedicati al miglioramento del comparto accessibilità. Con la Director’s Cut, pubblicata nell’agosto 2021, il sistema è stato ulteriormente ampliato e perfezionato ed è proprio questa versione che analizzeremo.
Assassinare capi mongoli, infiltrarsi negli insediamenti e muoversi agilmente sui tetti sono solo alcune delle interazioni possibili, è quindi fondamentale disporre di un controllo preciso e personalizzabile per potersi immergere pienamente nel Giappone feudale di Tsushima. In quest’ottica, Ghost of Tsushima: Director’s Cut su PC offre un sistema completo di rimappatura dei tasti, che consente di adattare ogni comando alle proprie esigenze: dalle azioni base come attacco e parata, fino alle tecniche avanzate come l’uso dell’arco, delle bombe fumogene o dell’abilità finale Forma dello Spettro. Quest’ultima, tuttavia, richiede l’utilizzo di una macro: va attivata premendo contemporaneamente il tasto assegnato all’abilità speciale assegnabile e il tasto Ctrl non assegnabile e perciò richiede un po’ di ingegno affinché si trovi l’assegnazione adatta alle nostre esigenze.
Per quanto riguarda l’uso del pad, invece, non è possibile personalizzare liberamente i tasti: sono disponibili soltanto alcuni preset, tra cui uno dedicato ai mancini che inverte la disposizione dei comandi, ed altri preset che potrebbero risultare utili per chi ha difficoltà motorie.

‘’Screenshot di Ghost of Tsushima Director’s Cut, © Sucker Punch Productions/Nixxes Software’’
Facilitazioni di gioco
Dal punto di vista dell’accessibilità del gameplay, è possibile impostare alcune azioni a pressione singola anziché prolungata — come correre, galoppare, mirare o scoccare una freccia — per rendere l’esperienza più confortevole.
Tra i vari minigiochi presenti spicca la sfida degli spezza-bambù, in cui occorre colpire una sequenza di canne di bambù in un tempo limitato, premendo rapidamente una combinazione crescente di tasti.
Per chi ha difficoltà nei tempi di reazione, è disponibile l’opzione “Comandi minigiochi semplificati”, che disattiva il limite di tempo e consente di completare la sequenza senza stress.

‘’Screenshot di Ghost of Tsushima Director’s Cut, © Sucker Punch Productions/Nixxes Software’’
Interfaccia e segnalazioni visive
Tra le altre opzioni di accessibilità troviamo l’ingrandimento del testo dell’interfaccia e dei sottotitoli.Per questi ultimi, è possibile aggiungere il nome del personaggio parlante, modificare il colore del testo e attivare uno sfondo per migliorare la leggibilità.
Il gameplay di Ghost of Tsushima si basa fortemente sul combattimento ravvicinato, distinguendo due tipi di attacco nemico: parabile e non parabile, evidenziati rispettivamente da un bagliore blu e rosso.Questo effetto visivo può essere aumentato di dimensione tramite l’opzione “Aiuti di combattimento aumentati”.Per gli attacchi a distanza, invece, è disponibile un indicatore visivo che segnala il momento esatto in cui si sta per essere colpiti.

‘’Screenshot di Ghost of Tsushima Director’s Cut, © Sucker Punch Productions/Nixxes Software’’
Il vento guida
Caratteristica distintiva dell’open world di Ghost of Tsushima è il sistema di navigazione privo della classica minimappa: al suo posto troviamo il vento guida, una corrente visiva che soffia verso la destinazione, integrandosi in modo elegante con l’ambiente di gioco. Sebbene sia possibile aumentare la visibilità per una direzione più chiara, questa soluzione può risultare poco intuitiva per chi ha difficoltà di orientamento, proprio a causa dell’assenza di un indicatore fisso o di una bussola tradizionale.

‘’Screenshot di Ghost of Tsushima Director’s Cut, © Sucker Punch Productions/Nixxes Software’’
Assenze
Dal punto di vista visivo e uditivo, mancano filtri colore per il daltonismo, indicatori visivi per sostituire i segnali sonori e descrizioni dei suoni nei sottotitoli, rendendo l’esperienza più difficile per chi ha disabilità sensoriali.
Conclusione
Ghost of Tsushima: Director’s Cut non è solo un capolavoro visivo e narrativo, ma anche un esempio di come un titolo tripla A possa evolversi per essere più inclusivo e accessibile a un pubblico sempre più ampio, seppur ancora con alcuni limiti.
Tsushima, con i suoi venti guida e i duelli al tramonto, rimane un’esperienza profondamente immersiva e rispettosa della cultura che rappresenta, capace di unire estetica e narrazione, un viaggio che chiunque dovrebbe intraprendere, anche solo per scoprire che, talvolta, l’onore e la libertà possono seguire strade diverse ma ugualmente memorabili.
NB: Questa recensione è stata scritta giocando Ghost of Tsushima: Director’s Cut da PC con mouse e tastiera pertanto potrebbe differire da altri pareri.
NDR: Questo articolo è stato redatto in modo indipendente dalla redazione di ForAllWe. I marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari. Eventuali collaborazioni future saranno sempre segnalate in modo trasparente.



Bellissima edizione, finita qualche giorno fa' dopo averla trovata a poco online.