App educative accessibili: cosa funziona davvero per studenti con bisogni educativi speciali
- Angelo Greco

- 17 ore fa
- Tempo di lettura: 4 min

Introduzione
Tablet, smartphone e app educative fanno ormai parte del quotidiano di molti studenti.
Ma quante di queste soluzioni sono davvero accessibili a chi ha bisogni educativi speciali?
In questo articolo esploro anche attraverso la mia esperienza personale, ho una diagnosi di ADHD - disturbo dell’attenzione e dell’iperattività come la tecnologia possa diventare un alleato concreto per l’apprendimento inclusivo, e quali strumenti funzionano meglio nella pratica.
App educative accessibili, un supporto digitale, ma umano
Da studente universitario, utilizzo spesso strumenti digitali per organizzare lo studio e superare piccole barriere di tempo o concentrazione. ChatGPT, ad esempio, è diventato un assistente fondamentale: lo uso per sintetizzare testi, rielaborare concetti complessi o creare mappe concettuali (ne ho parlato in un altro articolo, se può servire come spunto pratico).
Questa forma di assistenza cognitiva personalizzata dimostra come l’intelligenza artificiale possa potenziare l’apprendimento di tutti — in particolare degli studenti con difficoltà specifiche di linguaggio o di attenzione.
Le app che fanno davvero la differenza
Nel mare delle applicazioni educative, poche rispondono davvero ai criteri di usabilità e accessibilità.
Ecco alcune che si distinguono:
- Khan Academy Kids – App gratuita e intuitiva, pensata per l’inclusione. Offre lezioni interattive con audio, animazioni e comandi semplificati, accessibile tramite screen reader.
Pensata per bambini dai 2 ai 7 anni, combina giochi educativi, letture animate e attività guidate da simpatici personaggi animali.
L’app è gratuita e progettata con attenzione ai principi dell’accessibilità: offre lettura vocale dei testi, comandi semplici e visivi, e una grafica pulita utile per chi ha disturbi dell’attenzione o difficoltà visive leggere.
-Microsoft Immersive Reader – Integra strumenti di lettura facilitata, traduzione automatica e dettatura vocale. Ideale per studenti con dislessia o difficoltà di comprensione del testo.
Permette di caricare testi, libri e documenti in diversi formati e ascoltarli grazie a una voce sintetica naturale e personalizzabile (si può scegliere la velocità, il tono e il colore della voce). È compatibile con PDF, ePub e file Word, e si integra anche con servizi cloud come Google Drive o Dropbox.
-Avaz AAC – Una delle migliori app di comunicazione aumentativa alternativa, con interfaccia visiva e simboli che facilitano la comunicazione per studenti non verbali o con autismo.
Permette di comunicare tramite immagini, testo o entrambi, e offre funzionalità avanzate di personalizzazione (GIF, video, audio, dimensioni della griglia) per rendere la comunicazione più autentica, espressiva ed efficiente.
-BeMyEyes - gli utenti non vedenti e ipovedenti possono ricevere supporto visivo in tempo reale: un volontario o l’IA descrivono ciò che appare sullo schermo e questo aiuta anche nelle attività scolastiche (ne ho parlato in un altro articolo).
-Duolingo - Chiunque lo abbia provato sa quanto possa essere divertente e motivante imparare una lingua giocando.
Ma negli ultimi anni l’app ha fatto grandi progressi anche sul fronte dell’accessibilità, Io stesso l’ho usata per migliorare il mio spagnolo.
Oggi integra funzioni che rendono l’esperienza di apprendimento più adatta a studenti con disturbi specifici dell’apprendimento o disabilità sensoriali.
Per esempio, ha introdotto descrizioni testuali per le immagini, riduzione dei suoni complessi e un’interfaccia dal contrasto regolabile, utile per chi ha difficoltà visive.
Tecnologia e comunità: il ruolo dell’associazionismo
Nessuna app, da sola, basta a creare “inclusione”.
È fondamentale il lavoro di rete tra scuole, famiglie e associazioni.
Nel mio caso, l’esperienza con “Chi si ferma è perduto ODV ETS” mi ha mostrato come la tecnologia possa essere usata anche fuori dalle aule: per comunicare, organizzare attività inclusive e creare percorsi educativi condivisi.
La nostra associazione, ad esempio, utilizza strumenti digitali per facilitare la partecipazione di persone con diverse disabilità, promuovendo autonomia, creatività e apprendimento attivo.
L’importanza della formazione docenti
Molti insegnanti vorrebbero utilizzare app, ma non sanno da dove cominciare.
È qui che entra in gioco la formazione: conoscere le impostazioni di accessibilità, i lettori vocali, le estensioni per la lettura o i software di sintesi vocale può fare la differenza.
CONCLUSIONE
Le app educative possono essere un ponte straordinario tra tecnologia e apprendimento, ma solo se pensate per tutti. Non basta aggiungere una funzione vocale o un contrasto di colori: serve empatia, ascolto e collaborazione con chi vive ogni giorno una disabilità.
Link utili e risorse consigliate
Di seguito una selezione di strumenti, piattaforme e approfondimenti utili per studenti, docenti e famiglie interessati all’apprendimento inclusivo e all’uso consapevole delle tecnologie educative accessibili.
App e strumenti educativi accessibili
Khan Academy Kids https://learn.khanacademy.org/khan-academy-kids
Piattaforma gratuita per l’apprendimento dei più piccoli, progettata con grande attenzione all’accessibilità, all’usabilità e alla didattica inclusiva.
Microsoft Immersive Reader https://www.microsoft.com/it-it/edge/features/immersive-reader Strumento di lettura facilitata integrato nei prodotti Microsoft, ideale per studenti con dislessia, DSA o difficoltà di comprensione del testo.
Avaz AAC https://www.avazapp.com App di comunicazione aumentativa alternativa (CAA) pensata per persone non verbali o con disturbi dello spettro autistico.
Be My Eyes https://www.bemyeyes.com Applicazione che mette in contatto persone non vedenti o ipovedenti con volontari e soluzioni di intelligenza artificiale per il supporto visivo in tempo reale.
Duolingo – Accessibilità https://www.duolingo.com/ Pagina ufficiale che illustra le funzionalità di accessibilità introdotte nell’app per l’apprendimento delle lingue.



Grazie Angelo, un articolo bellissimo come sempre!