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Barriere architettoniche digitali: cosa sono e come abbatterle

Illustrazione in stile flat: una persona guarda una scalinata bianca mentre davanti a essa c’è un grande smartphone verticale. Sullo schermo appare un simbolo di avviso con un punto esclamativo, barrato da un cerchio rosso. L’immagine rappresenta ostacoli sia fisici che digitali.

Quando pensiamo alle barriere architettoniche, immaginiamo scale senza scivoli o porte troppo strette ma nel mondo digitale, sui siti, nelle app e nei servizi online, esistono ostacoli invisibili che possono escludere milioni di persone: le barriere digitali. 

In questo articolo scopriremo cosa sono e come possiamo eliminarle, con esempi concreti, strumenti già disponibili e un riferimento essenziale agli standard internazionali di accessibilità


Cosa sono le barriere digitali?

Le barriere digitali sono tutti quegli ostacoli che impediscono a una persona con disabilità di usare un sito, un’app o un servizio online in modo percepibile, utilizzabile, comprensibile e robusto.


Esempi:

  • Un sito senza testo alternativo per le immagini.  Se una persona cieca usa uno screen reader e l’immagine non ha una descrizione testuale, sentirà solo il nome del file (es. “immagine.jpg”) e non saprà cosa rappresenta..

  • Video senza sottotitoli. Chi è sordo o ha problemi di udito o chi semplicemente ha il volume abbassato non può seguirne i contenuti.

  • Alcune persone non usano il mouse e si muovono solo con la tastiera. Se i campi di un modulo o le voci di un sito web non sono programmati correttamente, potrebbero non riuscire a navigare o a compilare i moduli (ordine di tabulazione errato, focus non visibile, elementi non raggiungibili).

  • I testi con colori che non rispettano il contrasto minimo, come un testo grigio chiaro su sfondo bianco possono risultare illeggibili per chi ha ipovisione o difficoltà visive.


Questi sono solo alcuni dei tanti esempi che possiamo fare.

Mi è capitato personalmente di provare a guardare un video informativo su un sito universitario, quindi istituzionale, e scoprire che non aveva sottotitoli. 

Per me era fruibile, ma mi sono subito messo nei panni di tanti miei amici sordi che non avrebbero potuto seguirlo.

Tengo molto a questo tema perché ho tantissimi amici con cui comunico in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e negli anni ho seguito diversi corsi di LIS proprio per avvicinarmi di più alla loro realtà. 

Per questo motivo, anche sui miei social metto sempre i sottotitoli ai video, così che tutti possano seguirli senza barriere.


Quindi, possiamo abbattere queste barriere invisibili? Certo! 


Ecco alcuni consigli:

  • Usiamo un linguaggio semplice e non i soliti paroloni → scrivi frasi brevi, evita gergo tecnico non necessario

  • Prevediamo dei test con persone con disabilità, perché non basta leggere una guida → co-design e test di usabilità con utenti reali

  • Valutiamo consulenze specializzate in accessibilità (a titolo di esempio: società dedicate come AccessiWay), strumenti open-source e audit indipendenti.


  • Formiamo a nostra volta sviluppatori, amici e conoscenti a riconoscere i problemi di accessibilità, perché spesso le barriere digitali non si vedono facilmente con un occhio poco attento e escludono in silenzio una parte di utenti.


Mini-checklist tecnica di base

  • Alt text per le immagini

  • Sottotitoli/captions per i video

  • Navigazione da tastiera

  • Focus visibile sugli elementi selezionati

  • Etichette chiare nei form

  • Contrasto sufficiente tra testo e sfondo

  • Messaggi d’errore comprensibili


Rendere il web accessibile significa dare a tutti (non solo alle persone con disabilità) le stesse opportunità di partecipazione.


Risorse utili:


E tu, hai incontrato barriere digitali ? Raccontaci la tua esperienza!


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