Domotica e disabilità: la casa intelligente è davvero accessibile?
- Angelo Greco
- 26 set
- Tempo di lettura: 2 min

"Alexa, spegni lampadina camera da letto, alza tapparelle cucina!".
La domotica promette comodità e autonomia, ma è davvero così per chi vive una disabilità? In questo articolo, esploro in prima persona quanto una casa “intelligente” sia davvero INTELLIGENTE e accessibile, e dove, invece, ci sia ancora strada da fare.
Domotica accessibile - La casa che (non sempre) ci ascolta
L’idea di controllare tutto con la voce sembra perfetta per chi ha difficoltà motorie. Ma la realtà spesso è più complicata: molti dispositivi non riconoscono comandi pronunciati con inflessioni diverse, oppure richiedono app non accessibili. Alcune funzioni, come l’accensione delle luci o la gestione del climatizzatore, restano fuori portata per chi ha un linguaggio compromesso o una disabilità cognitiva.
Vi porto l’esempio di Deborah, una ragazza con una disabilità che comporta difficoltà nel linguaggio della mia Associazione “Chi si Ferma è Perduto ODV - ETS”. La madre mi ha raccontato di aver acquistato per lei un dispositivo Echo di Amazon, sperando che potesse aiutarla nella gestione della quotidianità. Purtroppo, però, Deborah fatica a interagire con l’assistente vocale, che spesso non comprende i suoi comandi. Questo genera in lei un senso di frustrazione e scoraggiamento.
Esperienze personali e scenari reali
Quando ho provato per la prima volta a configurare un assistente vocale, ero entusiasta. Ma ho scoperto che molte azioni semplici erano legate a servizi a pagamento o incompatibili con dispositivi già presenti in casa, allora ho iniziato a comprare tutti i gadget necessari, lampadine intelligenti, robot lavapavimenti, e videocamere di sorveglianza.
Accendo e spengo le luci della mia cameretta e i led del mio studio in pochi secondi anche se la mia sedia a rotelle non arriva all’interruttore.
L’altra pecca che ho riscontrato è che ogni articolo ha la sua app dedicata e questo implica dover installare diverse applicazioni sul proprio dispositivo e che molte permettono di effettuare operazioni specifiche solo acquistando un piano a pagamento.
🔎 Curiosità
Il progetto della Regione Puglia Pro.V.I. (Progetti di Vita Indipendente e Dopo di Noi) finanzia fino a 4000 euro per l’acquisto di soluzioni domotiche alle persone con disabilità dai 18 ai 65 anni.
Il bando 2025 è stato attivo dal 24 marzo al 24 giugno, con un finanziamento regionale complessivo di circa 960.000 €/anno. In alcune graduatorie locali, il 30% della spesa ammissibile è stato dedicato proprio alla domotica.
Accessibilità: promessa o illusione?
Una casa “smart” non è automaticamente una casa inclusiva. L’accessibilità va progettata fin dall’inizio con test reali, non simulazioni. Deborah e molte altre persone faticano con sistemi pensati per utenti “standard”, non per chi ha esigenze più complesse.
Un esperto che collabora con l'associazione ha confermato: “Molti dispositivi vocali non sono testati su comandi atipici: la tecnologia deve adattarsi a noi, non viceversa”.
Tabella comparativa dei principali dispositivi di domotica
Dispositivo | Compatibilità screen reader | Riconoscimento comandi variati | App indipendenti | Piano gratuito sufficiente |
Amazon Echo | Buona | Limitata | Si | Limitato senza piano |
Google Home | Ottima | Migliorato con accenti locali | Si | Base gratuita adeguata |
LogiKit | Interfaccia personalizzabile | Buon potenziale addestrabile | App unificata | Funzioni estese senza costi |
La domotica può davvero essere un alleato prezioso per la vita indipendente, ma solo se è progettata con e per tutte le persone.
Hai avuto esperienze con una casa intelligente? Ti invito a raccontarle: insieme possiamo migliorare il futuro dell’abitare.
Speriamo per un futuro più inclusivo attraverso la domotica e la tecnologia per l'aiuto alla persona. I primi passi si sono fatti ma serve ancora un pò di sviluppo e 'abitudine' all'acquisto e uso.