top of page

Test accessibilità web: guida pratica in 4 step (normativa 2025)

Immagine di una semplice tastiera

Se stai leggendo questa guida, probabilmente stai cercando di capire come rendere il tuo sito web più inclusivo per tutti, inclusi coloro che hanno disabilità.


L’accessibilità web non è solo una buona pratica: è un modo per assicurarti che nessuno venga escluso dal tuo contenuto online. E con le nuove regole in arrivo, è anche una questione legale da non sottovalutare. In questa guida, ti parlo in modo semplice e diretto della normativa principale che regola tutto questo, di cosa richiede esattamente, e poi ti do una scaletta pratica dei controlli che puoi fare tu stesso come proprietario o fruitore di un sito. Non entriamo in dettagli tecnici super complessi – l’idea è quella di darti gli strumenti base per partire.



Perché l’accessibilità web conta davvero


Immagina di navigare su un sito con gli occhi bendati, o senza poter usare il mouse: per molte persone con disabilità visive, motorie o cognitive, è proprio così. Rendere un sito accessibile significa eliminare queste barriere, e i benefici sono per tutti – dal miglioramento della SEO a un pubblico più ampio



La normativa sull’accessibilità web: cosa dice e perché conta


Partiamo dal cuore della questione: le leggi che obbligano i siti web a essere accessibili. In Europa, e quindi anche in Italia, la normativa chiave è la Direttiva UE 2019/882, meglio conosciuta come European Accessibility Act (EAA). Questa legge entra in vigore il 28 giugno 2025 e mira a garantire che prodotti e servizi digitali, inclusi siti web e app mobili, siano accessibili a tutti, specialmente alle persone con disabilità. Non si limita alle pubbliche amministrazioni; coinvolge anche le aziende private che offrono servizi come e-commerce, banking online o piattaforme di streaming. L’obiettivo è creare un mercato unico europeo dove nessuno sia discriminato per motivi di disabilità, promuovendo l’inclusione e riducendo le barriere.


In Italia, questa direttiva si integra con norme già esistenti, come la Legge 4/2004 (cosiddetta Legge Stanca), che è stata aggiornata per allinearsi alle regole europee. L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha messo in consultazione delle linee guida specifiche per aiutare la Pubblica Amministrazione e le imprese a conformarsi. Dal 28 giugno 2025, se il tuo sito non è accessibile, potresti rischiare sanzioni, che variano da paese a paese ma possono essere pesanti – pensa a multe o obblighi di adeguamento forzato.


Ma cosa richiede esattamente questa normativa? Si basa principalmente sulle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), sviluppate dal World Wide Web Consortium (W3C). Le WCAG sono uno standard internazionale che definisce i criteri per rendere i contenuti web percepibili, operabili, comprensibili e robusti – in gergo, i principi POUR.


La EAA richiede una conformità almeno al livello AA delle WCAG 2.1 o superiori (e dal 2025, si guarda anche alla versione 2.2). Non devi per forza essere un esperto per iniziare: l’importante è testare e correggere i problemi più comuni.


Se offri servizi digitali, dovrai anche fornire informazioni chiare sull’accessibilità del tuo sito, come una dichiarazione di conformità, e meccanismi per segnalare problemi.



Strumenti per testare l’accessibilità


Ora che hai un’idea della normativa e dei requisiti, passiamo alla parte pratica.


Non occorre essere un programmatore per verificare l’accessibilità di un sito internet, basti pensare che esistono tools gratuiti che consentono di svolgere tali controlli. Il mio consiglio è quello di combinare tali test automatici con verifiche manuali, eventualmente coinvolgendo persone con disabilità che possano dare un feedback soggettivo legato alla propria patologia.


Non preoccuparti del tempo: per la maggior parte dei siti, una verifica completa richiede dai 30 ai 60 minuti al massimo. Se il tuo sito è semplice (tipo un blog o un sito vetrina), probabilmente ne basteranno 30; se hai un e-commerce o qualcosa di più articolato, metti in conto un'ora. L'importante è iniziare – anche un controllo parziale è meglio di nessun controllo.


Abbiamo a disposizione diversi tools gratuiti, da quelli destinati ai blog a quelli professionali rivolti alle aziende che possono offrire anche servizi di consulenza a pagamento.


Mi limiterò ad indicare i primi, quelli più immediati che non richiedono registrazioni oppure installazione di software.


Accessibility Insights di Microsoft è una suite di tools gratuiti che si occupa degli errori di accessibilità per lo più visiva.


WAVE, uno strumento online che analizza una pagina web in tempo reale, evidenziando errori e avvisi WCAG.


Google Lighthouse: Integrato nei DevTools di Chrome (o disponibile come estensione), esegue audit automatici su accessibilità, performance e SEO, basati su WCAG.


NVDA (NonVisual Desktop Access): Screen reader gratuito per Windows, utile per test manuali simulando l'esperienza di utenti non vedenti. Non è uno scanner automatico, ma essenziale per verifiche reali.




Principi WCAG (POUR):


  • Percepibile

  • Operabile

  • Comprensibile

  • Robusto


💡 Tip pratici


  • Usa il tasto Tab per navigare senza mouse

  • Verifica il contrasto dei colori

  • Aggiungi alt text alle immagini

  • Includi sottotitoli nei video

  • Testa lo zoom al 200%

  • Evita autoplay e animazioni invasive




Checklist pratica per verificare il tuo sito


Ora veniamo alla domanda principale. Cosa devo verificare per sapere se il mio sito web è accessibile ? Quali criteri deve soddisfare?


Ecco una scaletta semplice dei controlli da seguire:


  1. Apri i titoli e controlla la struttura della pagina, verifica che il codice HTML sia strutturato bene e non contenga errori.

  2. Prova la navigazione con la tastiera: metti via il mouse e usa i tasti Tab per muoverti ed Invio per spingere i pulsanti. Assicurati che l’elemento selezionato sia visibile (con un bordo o un colore) e che l’ordine sia sensato e che non ci siano "trappole" dove resti bloccato.

  3. Verifica il sito per gli ipovedenti, assicurati che il contrasto dei colori e l’uso del colore siano corretti.

  4. Per ogni media presente nel sito, aggiungi un testo alternativo (alt text) che descriva cosa rappresenta. Per video e audio, includi sottotitoli o trascrizioni. Evita autoplay che durino troppo e controlla che i link siano descrittivi, non solo "clicca qui".

  5. Testa lo zoom e il ridimensionamento: Ingrandisci la pagina al 200% o più nel browser. Il contenuto dovrebbe adattarsi senza sovrapporsi o richiedere scorrimenti orizzontali fastidiosi – tutto deve rimanere leggibile e usabile.

  6. Gestisci elementi dinamici e animazioni: Se ci sono slider, caroselli o contenuti che si muovono, assicurati che possono essere messi in pausa. Niente lampeggi rapidi che potrebbero causare problemi a chi soffre di epilessia.



Seguendo la scaletta ed utilizzando gli strumenti indicati, coprirai i requisiti base della normativa e identificherai i problemi più comuni.


Ricorda, l’accessibilità è un processo continuo: testa regolarmente e, se puoi, coinvolgi utenti con disabilità per feedback empirici. Se il tuo sito è complesso e professionale, valuta di consultare un esperto per una verifica approfondita e di conformità agli standard.


In questo modo, non solo eviti rischi legali, ma contribuisci a un web più equo per tutti. Buona fortuna!



Hai già verificato l’accessibilità del tuo sito?

Condividi la tua esperienza nei commenti oppure contattaci per avere supporto!

Commenti

Valutazione 0 stelle su 5.
Non ci sono ancora valutazioni

Aggiungi una valutazione
bottom of page