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The handYcapped: il videogioco che trasforma la disabilità in gratitudine

Banner dell’organizzazione di volontariato “Chi si ferma è perduto”. A sinistra c’è un’illustrazione di un giovane sorridente seduto in sedia a rotelle all’interno di un cerchio con il nome dell’associazione. A destra compaiono i testi informativi: “Organizzazione di volontariato (ODV) – Chi si ferma è perduto – di Angelo Greco”. In basso c’è la dicitura di registrazione al RUNTS e un codice QR con la scritta “Scoprici”.

Un nome, un messaggio: “Thank You”

C’è una “Y” maiuscola nel nome The handYcapped, e non è un caso.


Quella lettera racchiude il significato più profondo dell’associazione fondata da Silvio Binca: un “Thank You”, un grazie alla vita, alla resilienza e al coraggio di trasformare la fragilità in forza.


Un uomo seduto su una sedia a rotelle indossa una maschera respiratoria e occhiali, mentre guarda il cielo al tramonto in un locale all’aperto vicino al mare. Intorno a lui ci sono persone sedute su pouf e sedute di legno, con luci decorative sospese sopra.

Foto: per gentile concessione di The handYcapped ETS / Silvio Binca

Silvio convive con una patologia genetica rara, la desminopatia, ma ha deciso di non fermarsi.“Spesso la disabilità viene raccontata con pietismo o come se servisse essere supereroi. Io volevo creare un modo diverso, più vero, più vicino alla realtà quotidiana”, racconta.

Da questa visione è nata The handYcapped ETS, un’associazione che unisce creatività, accessibilità e gratitudine per cambiare la percezione della disabilità, una storia alla volta.


Una missione che unisce cuore e tecnologia

L’obiettivo dell’associazione è sensibilizzare sulla disabilità e finanziare la ricerca medica, ma in modo nuovo: attraverso strumenti creativi come libri illustrati, eventi e videogiochi.La visione è ancora più grande: costruire un mondo in cui la diversità non spaventi, ma arricchisca.


Vogliamo che l’inclusione non resti un concetto astratto, ma diventi qualcosa che tutti possano vivere, capire e condividere ogni giorno.


Un uomo su una sedia a rotelle motorizzata, con maschera respiratoria e occhiali, partecipa a uno stand dell’Internet Festival. Accanto a lui c’è una giovane donna con una maglietta tie-dye che lo guarda sorridendo. Dietro di loro si vede un pannello azzurro con il titolo “The HandYcapped” e un tavolo con gadget e materiali espositivi.

Foto: per gentile concessione di The handYcapped ETS / Silvio Binca


The handYcapped Game: quando giocare significa capire

Il progetto di punta è The handYcapped Game, un videogioco arcade inclusivo in cui i protagonisti sono persone in sedia a rotelle.

Il gameplay è semplice e intuitivo, pensato per grandi e piccoli, con ostacoli quotidiani che diventano spunti di riflessione.Non è solo un gioco: è un’esperienza educativa che aiuta a mettersi nei panni degli altri e a comprendere le difficoltà quotidiane di chi vive con una disabilità — ma sempre con leggerezza e ironia.

La demo del gioco è già stata presentata in eventi come il Lucca Comics & Games e l’Internet Festival, riscuotendo entusiasmo.Un bambino, dopo averlo provato, ha detto: “Lo chiederò a Babbo Natale”.Un commento semplice, ma pieno di significato: segno che il messaggio dell’inclusione era arrivato dritto al cuore.


Illustrazione in stile cartoon che mostra personaggi stilizzati su sedie a rotelle in una corsa caotica. Uno indossa un mantello rosso e sembra sorpreso mentre esplode un’enorme fiammata dietro di lui. Un altro personaggio, con occhiali colorati e un’espressione entusiasta, corre tra edifici cittadini mentre oggetti volano nell’aria, come coltelli e hamburger. Sul percorso ci sono monete, una buccia di banana e un personaggio caduto a terra.

Libri e progetti per un’inclusione che si legge e si gioca

The handYcapped non si ferma ai videogiochi.L’associazione realizza libri illustrati e materiali educativi distribuiti gratuitamente a scuole e ospedali. Genitori e insegnanti raccontano che questi strumenti aiutano i bambini a comprendere la disabilità con naturalezza, stimolando domande e curiosità senza paura o pregiudizio. Ogni progetto ha un filo conduttore: inclusione, ironia e autenticità.Perché parlare di disabilità non significa parlare di limiti, ma di possibilità.


Il digitale come ponte per l’inclusione

Silvio vede nella tecnologia un alleato prezioso:

Il digitale abbatte barriere più velocemente di qualsiasi legge.

Attraverso social, app e videogiochi, The handYcapped riesce a raggiungere scuole, famiglie e ragazzi ovunque, anche nei luoghi dove parlare di disabilità è ancora difficile.Per molte persone con disabilità, il digitale è una finestra sul mondo: permette di studiare, lavorare e divertirsi come chiunque altro.


Una sfida a chi costruisce il futuro

Silvio lancia un messaggio potente a chi lavora nel digitale:

Usate le vostre competenze per lasciare un segno reale nella vita delle persone.Non servono supereroi: basta scegliere di costruire tecnologie che includano invece di escludere.Prima di creare qualcosa, chiedetevi: Chi resta fuori? E poi trovate un modo per farlo entrare.


Il gioco che cambierà il tuo modo di vedere la disabilità

Con ironia, empatia e creatività, The handYcapped sta scrivendo una nuova narrazione della disabilità. Una storia in cui la forza non è nel superare, ma nel condividere.

“The game that will change your view on disability.”


Illustrazione colorata di un personaggio stilizzato nero, con un grande sorriso, seduto su una sedia a rotelle mentre gioca ai videogiochi davanti a tre monitor. Indossa cuffie viola e una maglietta viola con una patch arcobaleno che mostra una persona in sedia a rotelle. Tiene un controller bianco in una mano protesica. Sullo schermo centrale si vede un videogioco con un avatar in sedia a rotelle che percorre un percorso. In alto compare il titolo “The handyCapped”, con la lettera Y evidenziata in rosso. L’ambiente ricorda una stanza da gamer, con icone di videogiochi, un mouse, una tastiera e un computer.

Scopri di più e sostieni il progetto

👉 Segui The handYcapped ETS sui social e visita il sito per conoscere i progetti attivi, sostenere la ricerca e provare la demo del videogioco.


Perché l’inclusione si costruisce insieme, un sorriso, un click, un gioco alla volta e se vuoi sostenere il progetto puoi farlo attraverso la Raccolta Fondi GOFUNDME



NOTA DELLA REDAZIONE: ForAllWe supporta progetti di inclusione senza fini commerciali. Le testimonianze riportate sono condivise con il consenso degli intervistati.

2 commenti

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John
07 dic
Valutazione 5 stelle su 5.

Just amazing, congrats!!!

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Thank you for your feed.

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